L’incontro con Gabriella Cella Al Chamali

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Venerdì scorso,  in occasione dello Yoga Festival a Milano , ho partecipato alla Masterclass di Gabriella Cella. E’ stato veramente bello incontrare la Signora dello Yoga in Italia che da 40 anni si dedica a questa disciplina e che ha ideato lo Yoga Ratna che significa “La perla, il gioiello dello yoga”.

Lo yoga Ratna è una rivisitazione delle tradizioni classiche della disciplina, sempre declinate al maschile e creazione di nuove asana tenendo conto della fisiologia, psicologia ed esperienza femminile.

Al di là della bellissima e ricca pratica che abbiamo fatto, mi ha fatto molto piacere conoscere la persona. Una presenza importante e carismatica ma allo stesso tempo umile, disponibile e simpatica. 
E’ stato bello nella parte finale dell’incontro, quando ci siamo riuniti tutti in un gruppo a forma di cerchio, vederla emozionata , e tra di noi ha alzato la mano una delle sue prime allieve che non vedeva da 30 anni. Entrambe commosse, hanno ricordato il passato. La sua allieva ha manifestato la gioia per aver praticato con lei come allora e ha ricordato che un tempo  era un po’ più severa e di come con l’età si sia addolcita.
Gabriella ci ha poi raccontato la sua pratica mattutina, di come si sia adattata con l’età,  l’importanza del praticare ogni giorno, del ritagliarsi un piccolo spazio per sé e che la disciplina richiede costanza. Ci ha ricordato che nello yoga non è importante mettersi a testa in giù ma la consapevolezza che si porta nella pratica e che, prima di iniziare ad insegnare,  bisogna aver praticato tanto ed avere un buona esperienza personale.

Gabriella ha sottolineato l’importanza del rito ad inizio pratica, come si usava nel passato, la simbologia intesa come il fare proprie le caratteristiche e qualità di una determinata  divinità, di una cosa o di un animale nei quali il nostro corpo si plasma nell’asana, il rispetto e l’ascolto  del proprio corpo che  è il nostro miglior maestro, di come la ripetizione del mantra serva a rafforzare la mente,  il mantenimento statico dell’asana e la visualizzazione della forma anche quando si scioglie una posizione perché l’energia di quella forma rimane.
Ci ha ricordato di rimanere fedeli alla storia, alla tradizione yogica, ponendo l’accento sulla staticità dell’asana che va mantenuta almeno 5 minuti per avere un feedback su mente e corpo, senza escludere però la piacevolezza nel praticare il Saluto al Sole e il suo desiderio nel passato di provare anche qualcosa di più dinamico come la danza e il Tai Chi.

Alla fine della pratica, traboccante di esperienza vissuta che riempiva la sala in un silenzio sacro,  ho provato un profondo benessere,  tanta gratitudine e rispetto difronte a colei che nella sua grandezza e fragilità è di grande esempio per tutti noi insegnanti che ci apprestiamo a trasmettere questa disciplina sottile con grande responsabilità.

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🙏

Alcuni links :
http://www.yogaratna.it

Yoga Ratna

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