Il testimone interiore

il testimone interiore

“Entrate nello stato di Yoga: “Yoga è il controllo delle irrequiete modificazioni della materia mentale”. (Yogasutra I°-2 – Patanjali)”

Perché si ricerca questa qualità di silenzio nello yoga?

Perché è solo attraverso il ”controllo della mente”  che si può veramente entrare in contatto con il nostro vero sé. E per fare ciò, bisogna fare silenzio, interrompere il brusio della mente, sempre proiettata nel giudizio, nel confronto,  in un tempo passato o futuro. Siamo stati abituati a far lavorare la mente sempre ma mai nessuno ci ha istruito su come spegnerla. Lo yoga ci fornisce tutti gli strumenti per “staccare la spina”.

Cos’è il testimone interiore?

Il nostro vero sé non è nient’altro che il nostro testimone interiore: quella parte di noi presente dalla nascita che , solo attraverso il controllo della mente, il silenzio e la presenza a noi stessi nel “qui ed ora” , possiamo ricontattare. In questo stato di quiete, non sarà più la mente a controllarci ma noi a controllarla o meglio ad osservarla. Saremo il distaccato testimone di tutto ciò che accade. In questo stato di consapevolezza, possiamo osservare i nostri pensieri, le nostre azioni, senza esserne coinvolti ma da spettatore distaccato, senza coinvolgere quindi le nostre emozioni e staccandoci dai nostri schemi mentali che ci condizionano.

E’ come se in noi ci fossero due IO: l’io-ego e l’io-sé. Il primo si costruisce nel tempo e governa la mente: controlla, giudica, sceglie, si identifica, colpevolizza. Il secondo nasce con noi: è puro, non giudica, non controlla, non sceglie , non si identifica, semplicemente esiste ed è lì che risiede la nostra saggezza innata.

Nella vita frenetica, non vi è il tempo per mettersi in contatto con il nostro io-se’ , di nutrirlo, di farlo crescere. Si dà invece troppa importanza  all’io-ego che è causa dei nostri turbamenti, delle nostre paure, delle nostre debolezze, dei nostri sbagli.

Attraverso la pratica delle asana e la meditazione , si stabilisce un contatto profondo, ci si ricollega al nostro io-sé, al nostro testimone, a quella parte di noi che ci ricorda sempre quanto noi siamo preziosi e grandi .

Coltivare questo contatto , questa consapevolezza ci rende più forti , stabili, centrati . Non sarà più la mente a governarci ma questa intelligenza saggia e profonda.

3occhio

“La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare“ J.Krishnamurti

Ciò che accade sempre invece è il contrario: si giudica subito senza osservare. Riconnettersi al nostro io-se’ o Testimone, non l’io-ego,  coinvolto emotivamente e razionalmente nelle situazioni che accadono, non significa vivere in modo distaccato, ma semplicemente osservare le cose per quello che sono, senza giudicarle.

A questo stato di coscienza si arriva gradualmente, man mano che si lavora su di sé per risvegliare la coscienza. Sviluppando questa qualità si tiene a bada l’io-ego , e si crea spazio all’io-se’. Questa esperienza ci permette di vivere con una consapevolezza diversa, ci eleva al di sopra dei nostri ruoli nei quali ci identifichiamo, delle nostre emozioni, ci fortifica , ci aiuta a crescere , ad ascoltare la saggezza innata in noi, a vivere liberi da angosce e paure.

“ … non identificatevi … siate un testimone, un osservatore. Allora, se vi riesce di essere testimoni, sarete focalizzati nel terzo occhio. … anche l’opposto è possibile. Se siete focalizzati nel terzo occhio, diventerete un testimone” (Osho) 

Come connetterci con il  nostro testimone interiore?

Attraverso la disciplina. Lo yoga  aiuta a riconnettersi con il proprio io-sé. Osho cita il terzo occhio poiché esso è situato in Ajna chakra che rappresenta il centro energetico nel quale gli opposti si dissolvono per entrare in una dimensione non dualistica ma più spirituale e quindi caratterizzata dal principio di unità e che apre le porte ai chakra superiori.

nuvola

Visualizzazione: Immaginiamo i nostri pensieri come le nuvole che passano continuamente nel cielo. Senza essere consapevoli, probabilmente vedremmo solo un ammasso di nuvole senza scorgere il meraviglioso cielo azzurro che c’è dietro alle nuvole che , anche se oscurato, esiste ed il nostro vero sé , la nostra vera natura. I pensieri sono solo nuvole di passaggio che non ci appartengono,  a differenza del cielo che è la nostra casa . Respiro dopo respiro, quell’ammasso di nuvole si separa e si intravede il cielo, si crea uno spazio tra una nuvola e l’altra e gradatamente le nuvole spariranno così come sono venute; non identifichiamoci con esse perché noi non siamo le nuvole.  Noi siamo il cielo. Limitiamoci ad osservarle da semplici testimoni mentre scorrono e, così come sono arrivate, se ne andranno. Loro sono solo ospiti di passaggio; noi, il cielo azzurro, siamo la nostra casa, presente, stabile, forte.

Lo yoga ci fornisce tutto cio’ che ci serve per creare spazio nel corpo e nella mente, spazio tra un respiro e quello che seguirà , spazio tra un pensiero e l’altro. Questo vuoto che si crea ci permette di riconnetterci con il nostro cielo, la nostra casa, quello spazio innato di gioia , beatitudine e profonda saggezza.

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Alla prossima

mani

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