Cosa succede nel cervello quando sei in un’asana? Perchè fermarci nell’ascolto consapevole fa bene?


Noi agiamo grazie all’attività nervosa proveniente dalla corteccia frontale che prende decisioni e alla corteccia motoria che le esegue.
Così il movimento, guidato dal “fare” e la nostra coscienza proiettata all’esterno, trasforma le nostre performance fisiche in tensioni muscolari che talvolta rimangono impresse nel corpo senza riuscire a ritrovare la condizione tonica ed equilibrata di base.

Quando si fa yoga stando nell’asana, ci si sposta dalla dimensione del “fare” a quella del “sentire”, un’osservazione di cio’ che quell’asana sta producendo in qualità di osservatori, meno coinvolti e con una visione più ampia.
Dal punto di vista neurologico, nella staticità di qualsiasi forma che andiamo a realizzare attraverso le asana, utlizziamo meno alcune delle aree della corteccia frontale e sensoriale legata ai 5 sensi ed attiviamo maggiormente gli impulsi nervosi provenienti dal cervelletto e da altre aree sottocorticali del cervello che ci permettono di:

– fare un’esperienza più profonda del corpo
– riconoscere le aree di dolore e di tensione corporea
– riconoscere i disturbi nella respirazione


Questa maggiore consapevolezza, che non puo’ esistere se passiamo da una posizione all’altra senza fermarci in ascolto, ci permettere di conoscere meglio il nostro corpo, riconoscere i nostri disagi e quindi di correggerli.
Con una pratica costante impariamo ad essere curiosi osservatori delle nostre sensazioni, pensieri, ricordi ed attivare dei cambiamenti cosi da mantenere una condizione psico-fisica equilibrata ed una costante purificazione mentale e corporea.

Il respiro, veicolo di prana cioè di energia, ci aiuta a sciogliere le tensioni e ritorna a circolare fluido nel corpo. Impariamo così a percepirlo attraverso l’espansione e la ritrazione anche in quelle parti del corpo nelle quali non sentivamo alcun movimento come ad esempio nella parte dorsale, spesso bloccata da tensioni muscolari.

Stare nell’asana in modo stabile, collegati al respiro, staccandoci dal mondo esterno, non solo permette di fare un’esperienza propriocettiva, rigenerante e purificante ma fortifica i muscoli profondi che agiscono su un corretto allineamento posturale che, portato nella quotidianità, contribuisce a mantenere un corpo allineato e sano ed una respirazione più ampia.
Il benessere alla fine della pratica è immediato.

*****

Esercizio pratico di ascolto propriocettivo, per sentire il movimento del respiro :

Mettiti seduta comoda e porta una mano sull’addome e l’altra dietro con il dorso appoggiato sulla schiena. Chiudi gli occhi.
Inspira ed espira in modo naturale per sentire se c’è movimento nell’addome ma anche nella parte posteriore.
Inspira ed espira in modo volontario e prova a riascoltare il movimento del respiro sia davanti che dietro.
Molto probabilmente sentirai più espansione davanti e meno dietro.

Esercitati per il tempo che ti serve fino a che sentirai anche che il respiro si apre anche nella zona lombare, segnando su un diario i progressi.






** Se pensi che questo articolo ti sia stato utile, condividilo cliccando il pulsante sotto. Mi aiuterai cosi a diffondere la meravigliosa disciplina dello yoga. Grazie

Ci vediamo sul tappetino,

A presto, Cri

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...