
La pazienza è la virtù dei forti
E’ proprio così! La pazienza è una forma di saggezza: nasce dall’accettazione che le cose abbiano un loro tempo di maturazione.
Quante volte ho avuto a che fare con la mia impazienza, a quel desiderio di avere tutto subito, a non riuscire a sentirmi come la mia mente avrebbe voluto, ad aspettarmi qualcosa che non è arrivato, a non riuscire a stare in un momento che non mi piaceva e cercare di fuggire altrove quando invece la realtà di quel momento era quella? Coltivare la pazienza non è facile ma è possibile.
Se è vero che si apprende dagli esempi, la persona che mi ha mostrato concretamente cosa sia la pazienza è stato mio padre. Sempre centrato, paziente anche in quei momenti che per me era veramente impossibile. Mi chiedevo: ma come fa a stare così quando io provo solo agitazione ed irrequietezza?
Devo ammettere che praticare la Mindfulness e lo yoga mi ha aiutato a vivere l’impazienza come un momento di ascolto invece che di fuga.
Ho capito che la pazienza è un’alternativa saggia all’irrequietezza ed insofferenza della mente.
Non ha alcun senso reagire all’impazienza poiché non porta a niente se non a peggiorare le cose dato che il più delle volte si mettono in atto azioni poco sagge.
Non è facile parlare di pazienza in momento storico nel quale siamo abituati ad avere quasi tutto molto velocemente, a portata di “click” e se ciò non accade, nasce dentro di noi subito un momento di irritazione, come quando il nostro computer ci fa attendere un po’ di più de solito ad elaborare le informazioni o quando siamo in coda e quello davanti a noi ci impiega più tempo del dovuto
Nella vita di tutti i giorni ci capita spesso di essere impazienti. Siamo impazienti con noi, con gli altri, viviamo questa sensazione di avere tutto subito, di non poter aspettare.
Non vi capita mai di dover fare una cosa importante e perdervi in un’altra che vi piace di più? La mente impaziente ci porta sempre nelle situazioni dove le piace stare, a quelle che trovano subito una risposta, giusta o sbagliata che sia.
Mai come in questa pandemia abbiamo vissuto l’impazienza. Ci siamo piano piano abituati a vivere diversamente rispetto a prima, imparando ad accettare l’instabilità e l’incertezza del momento e abbiamo compreso ancora di più che le certezze della vita sono illusorie perché tutto è sempre in divenire.
Perché coltivare la pazienza
✨ Per compiere scelte più consapevoli e sagge
✨ Per imparare ad essere più resilienti e forti
✨ Per imparare ad elaborare le nostre emozioni ed evitare che non si cristallizzino nel corpo e nella mente
✨ Per non farsi sopraffare dalla rabbia
✨ Per imparare ad essere più gentili con noi stessi e con gli altri
E’ possibile coltivare la pazienza ? Come?
Coltivare la pazienza è possibile . Bisogna imparare a stare, ancorati nel nostro respiro soprattutto in quei momenti dove sentiamo di dover subito reagire ad una situazione.
Imparare a stare con quello che c’è in quel momento dentro di noi, nel corpo, nella mente, nel cuore , lasciando cadere il giudizio, le aspettative , le delusioni e provare invece a fare amicizia con quello che ci attraversa, sapendo che è solo un momento di passaggio.
Sapere accogliere quel momento, osservandolo con curiosità è un’occasione interessante per vivere in modo autentico con noi stessi dato che è molto probabile che quell’occasione ci comunichi qualcosa.
Lo yoga e la Mindfulness ci aiutano a coltivare la pazienza perché entrambe ci allenano a vivere nel qui ed ora, facendo spazio a quello che c’è.
Essere pazienti nella pratica significa stare con le sensazioni del corpo e della mente, con le nostre emozioni, senza pretendere che siano diverse.
Quante volte durante una posizione yoga ci capita di volerla sciogliere ? Ci sentiamo impazienti durante una pratica di mindfulness perché la mente fatica a stare in ascolto, tende sempre a portarci altrove.
Il respiro ci aiuta a ritrovare la pazienza, la connessione e l’ascolto dentro di noi.
Stare nel momento presente senza farci trasportare via dalle mente, ci insegna a fermarci , a stare con quello che c’è e a non fuggire quando sentiamo un piccolo fastidio.
La pazienza nella Mindfulness è il secondo dei 7 pilastri che ci guidano nella pratica della consapevolezza. La pazienza è permettere alle cose di svolgersi con il loro tempo, piuttosto che aggredirle con la nostra risposta abituale a ciò che è piacevole o spiacevole, tipico della nostra mente giudicante. Non a caso il primo pilastro della mindfulness è il non giudizio al quale segue appunto la pazienza.
La metafora della crisalide e della farfalla
Come afferma Jon kabat-Zinn nel suo libro “Vivere momento per momento”, un bambino può provare ad aiutare una farfalla ad uscire dalla crisalide ma non credo che ciò aiuterà la farfalla poiché non si può accelerare questo processo in modo artificiale.
Il fatto di prendere atto della nostra impazienza durante la pratica è un momento di consapevolezza importante.
Non ci dovremmo quindi sentire frustrati o irritati con noi stessi , quando ci sentiamo impazienti ma osservarla, accoglierla con curiosità . È la nostra esperienza momentanea. In questo modo ci trattiamo con lo stesso rispetto che avremmo per la farfalla racchiusa nella crisalide.
Concediamoci quindi il tempo che ci serve per diventare una farfalla, per volare con quella leggerezza che solo una mente paziente e forte ci potrà donare.
C’è una bellissima poesia di Rainer Maria Rilke sulla Pazienza
Bisogna, alle cose,
lasciare la propria quieta, indisturbata evoluzione
che viene dal loro interno
e che da niente può essere forzata o accelerata.
Tutto è: portare a compimento la gestazione – e poi dare alla luce …
Maturare come un albero
che non forza i suoi succhi
e tranquillo se ne sta nelle tempeste
di primavera, e non teme che non possa arrivare l’estate.
Eccome se arriva!
Ma arriva soltanto per chi è paziente
e vive come se davanti avesse l’eternità,
spensierato, tranquillo e aperto
Bisogna avere pazienza
verso le irresolutezze del cuore
e cercare di amare le domande stesse
come stanze chiuse a chiave e come libri
che sono scritti in una lingua che proprio non sappiamo.
Si tratta di vivere ogni cosa.
Quando si vivono le domande,
forse, piano piano, si finisce,
senza accorgersene,
col vivere dentro alle risposte
celate in un giorno che non sappiamo.
Esercizi di consapevolezza sulla pazienza
Proviamo a praticare la pazienza nella vita di tutti i giorni, per una settimana o il tempo che riteniamo necessario e annotiamo su un diario quei momenti dove siamo stati pazienti e quelli dove non lo siamo stati. Cosa è successo e quali sono stati i risvolti?
Una pratica che possiamo fare ora:
Domandiamoci: Cosa è successo quando siamo stati impazienti e quando invece siamo stati pazienti? Che conseguenze hanno avuto questi due diversi atteggiamenti?
Cosa è successo quando siamo riusciti a mantenere la pazienza in un momento di irritazione, di disagio, di rabbia e quando invece non l’abbiamo avuta?
Come ci siamo sentiti quando gli altri sono stati pazienti con noi e quando invece non lo sono stati?
Potremmo annotarci subito queste risposte su un diario, così da raggiungere una maggiore consapevolezza.
Buona pratica
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